Agostino Iacobucci e il suo nuovo ristorante a Villa Zarri.

L’atmosfera è quella di un Relais et Châteaux: bastano una ventina di minuti dal centro di Bologna per oltrepassare il cancello di quella che un tempo era una dimora nobiliare, la settecentesca villa Angelelli, eletta a residenza nel 1954 da Leonida Zarri, uomo del brandy Buton che qui trasferì anche l’azienda liquoristica acquistata a Murano. Il totem della distilleria troneggia ancora in un edificio del complesso, immerso in un verde dove perfino fagiani e lepri respirano la “partie des anges”, inebriante volatilizzazione di alcol e profumi che impregnano l’atmosfera. L’ala più nobile, della villa, se l’è accaparrata Agostino Iacobucci, e da quella che era la cappella della villa, si accede alla sala del ristorante, con un soffitto a cassettoni decorato da affreschi a colori vivi, nove tavoli per trenta coperti, fiori freschi e impostazione classica.

La cucina di Agostino Iacobucci è essenzialmente una storia d’amore. Un tributo poetico alle sue due terre: quella d’origine, la Campania, e quella d’adozione, l’Emilia – Nato a Castellammare di Stabia classe 1980, Agostino ha conquistato la prima stella Michelin a soli 20 anni, nel 2010, a La Cantinella di Napoli, per poi arrivare, nel 2012, all’hotel I Portici di Bologna (dove riconferma la stella) – Finalmente la decisione di intraprendere un’avventura in solitaria, ad aprile 2019 apre il ristorante all’interno di Villa Zarri e dopo pochi mesi, a novembre arriva la stella Michelin!

La via delle stelle non si indica, ma si percorre. «Non ho avuto un maestro in senso stretto, ho avuto piuttosto amicizie che mi hanno insegnato tanto professionalmente; tra tutti posso indicare Mauro Colagreco, Niko Romito e Paolo Barrale». E sul cuoco argentino aggiunge: «Mauro è un amico fraterno, sempre presente e disponibile al confronto, ha una sensibilità a 360 gradi e ama il valore della famiglia, per me cosa fondamentale; con lui ho un rapporto speciale perché c’è innanzitutto intesa umana. Io sono così, apprezzo prima l’uomo e poi il professionista». In questo appuntamento assaggeremo una cucina che gioca su prodotti emiliani e campani con leggerezza e molta tecnica: una golosa celebrazione ben esemplificata dal suo piatto più iconico, Napoli incontra l’Emilia, tortelli farciti con ragù napoletano e serviti con gel al basilico e spuma di Parmigiano.Obbligatorio finire con il suo babà a tre lievitazioni, sofficissimo e parecchio alleggerito di burro e zucchero.

Stuzzichini di benvenuto dello chef.

 Gambero viola, ibisco, daikon, vermouth e caviale Asetra.

 Anguilla di Comacchio, pinoli, yuzu, ponzu e misticanza al gin.

 Totano, patate e dragoncello.

 Seppia, spuma d’aglio, olio all’ n’duja e lime.

 Napoli incontra l’Emilia.

 Triglia di scoglio croccante, gel di scalogno, mozzarella di bufala

affumicata e salsa al curry.

 Pre dessert.

 Babà a tre lievitazioni.

 Coccole finali.

 Caffè, Liquori e Distillati

Vino in abbinamento

Metodo Classico Pas Dosè  Nature – Franciacorta 1701 (Biodinamico)

 Sabato 25 marzo 2023 alle ore 12,30

Ristorante Iacobucci – Villa Zarri – Via Ronco 1, 40013 Castel Maggiore (BO)

Il costo (tutto compreso) è di € 115 per i soci, € 125,00 non soci.

Posti disponibili 30. Prenotazione obbligatoria e vincolante al n. 340/0551760